La battaglia nonviolenta contro lo scudo stellare prosegue in tutto il mondo.
Domenica scorsa, 22 giugno, in 37 città, migliaia di persone hanno partecipato ad uno sciopero della fame di ventiquattro ore.
QUI potete trovare delle testimonianze fotografiche.
BNV si è unita alla grande festa Par Tot bolognese con un banchetto informativo e con la raccolta di firme per la petizione on line che è già stata firmata da quasi 130.000 persone.
Vi proponiamo un filmato che brevemente racconta la nostra azione.
Domenica scorsa, 22 giugno, in 37 città, migliaia di persone hanno partecipato ad uno sciopero della fame di ventiquattro ore.
QUI potete trovare delle testimonianze fotografiche.
BNV si è unita alla grande festa Par Tot bolognese con un banchetto informativo e con la raccolta di firme per la petizione on line che è già stata firmata da quasi 130.000 persone.
Vi proponiamo un filmato che brevemente racconta la nostra azione.
1 commento:
Ma qual'è la grossa colpa di Schultze?
Il furto di monetine, andavamo in Duomo a raccogliere monetine per il nostro Centro Sociale per pagare l'affitto o le spese, e lui ci controllava e ci svuotava le tasche, infilava la sua mano dentro le nostre tasche per essere sicuro che non ce ne impossessassimo neanche di una.
Si metteva all'ingresso a contare le persone che entravano e i soldi in cassa per fare i conti che tutti avessero pagato.
Se qualcuno durante la settimana che non c'era nessuno, magari di pomeriggio, aveva passato qualche ora a pulire i cessi, i pavimenti, a fare la spesa, e magari si faceva un panino con il cibo avanzata del sabato sera, con il pane vecchio, veniva a controllare se avesse messo in cassa la cifra corrspondente di un panino fresco.
Ore a lavorare gratis, neanche un pezzo di pane raffermo.
La sua colpa è questa, fra tutti i finti altermondialisti agenti dei nemici dell'umanità che cercano di deviare verso il nulla i giovani, lui era anche un ladro di monetine.
C'erano ragazzi e ragazze di 13-14 anni con noi in Duomo a divertirci a fare casino, a parlare con la gente, e anche a dare cartoline e giornaletti della prima campagna contro il global warming
Gli metteva la mano in tasca per farsi dare le monetine fino all'ultima. Insopportabile. Voleva farsi pagare anche i bicchieri d'acqua del rubinetto. Non ha aiutato nessuno a trovare una casa, un lavoro, una fidanzata, a farsi una vita degna, voleva solo eliminrci, farci soffrire, vivere in povertà, deviarci verso il nulla.
Niente neanche un briciolo di umanità nei fatti.
Mi spiegheresti bene perchè ritieni che Schultze lavorasse per i nemici dell'umanità?
Nel 1986 ricevetti con mio padre, uno dei massimi esperti del mondo in grande distribuzione, l'incarico di aprire minimarket per delle cooperative venete.
A partire da un ottimo loro prodotto base che mio padre aveva già collaudato nella grande distribuzione, gli ortaggi, si doveva arrivare ad avere una serie di prodotti di alta qualità come vino, salumi, formaggi e dolci.
Ma non si ricevette i permessi e si dovette chiudere con l'accusa, se mi ricordo bene, che il fittone dell'insalata era immerso in vitamina c per impedire che annnerisse.
Io bevo tutti i giorni succhi di frutta con dentro vitamina c e fa bene non fa male.
Mancavano i banconi frigo ed avevo litigato anch'io con mio padre che finchè non ci fosse stato almeno un bancone frigo non sarei più andato.
Ma non si ebbero più concessioni per aprire questi market, aveva ragione mio padre, inutile spendere soldi finchè non siamo sicuri che parta.
Dietro a queste cooperative c'erano almeno 700 mila, forse 1 milione di voti
Neanche con un milione di voti si poteva aprire un negozietto.
In Ascanio Sforza non c'erano uscite di sicurezze, lavoravano ragazzi con meno di 14 anni, si ballava sino all'alba, non venivano emessi scontrini, non c'erano norme igieniche di nessun tipo ed eppure si era sui Navigli a Milano.
Certamente col tempo ci saremmo adeguati, ma se con un milione di voti dovevo chiudere un negozietto in cui non entrava nessuno in una via dispersa fra i campi, per aprire quel centro sociale voleva dire che c'erano dietro almeno 200 milioni di voti.
Questa organizzazione aveva gruppi dei loro ovunque, e non si può lavorare in Brasile, in Argentina, in Usa, in Filippine, in ogni luogo dove ci fossero le peggiori dittature come quella di Milosevic, e fossero vietate ogni genere di libertà individuale.
L'organizzazione per cui lavoravo poteva fare tutto quello che voleva.
Quindi noi lavoravamo certamente al comando dei nemici dell'umanità, al servizio del governo mondiale ufficiale, l'ONU che aveva dato anche ufficialmente l'autorizzazione di lavorare agli umanisti nel 1979.
Scusami se ti chiedo la prova del 9, ma come mi dici tu devo usare il metodo scientifico sperimentale e le prove certe indiscutibili per farmi la mia opinione. Mi dai la prova che i nemici dell'umanità cercassero di farvi spendere tutti i vostri soldi (nostri c'ero anch'io) per deviarci verso il nulla?
La più incredibile è l'affitto delle sedi. Se la nostra attività fosse stata illegale sarebbero venuti dopo dieci minuti a chiuderci il centro sociale e successivamente i centri dei comitati di quartiere.
Se invece erano attività socialmente utili avremmo dovuto godere dei contributi che il comune dà a tutte le iniziative di volontariato e ai partiti, in primis locali idonei per il centro sociale e i centri di quartiere a prezzo popolare.
Invece i costi dell'affitto erano tutti sulle spalle dei volontari che così dovevano impiegare quasi tutto il loro tempo a raccogliere monetine per pagare l'affitto.
Ed invece di andare in manifestazione, raccogliere firme, protestare per avere un locale a spese del comune, chi non seguiva le mie direttive di utilizzare il marchio, ma proseguire nella mia pianificazione trentennale sconnettendo i vertici dell'organizzazione, veniva portato ad ogni genere di manifestazione, ogni genere di raccolta firme, a spendere soldi per ogni genere di cazzata, tranne che per avere un locale gratis o a prezzo popolare.
Quando ancora nel 1990 sollevai la questione, non venni più interpellato neanche per decidere cosa mettere nei panini del centro sociale.
Venivano raccolti i soldi per pagare i propietari dei locali che venivano pagati fino all'ultimo cent, ma non veniva dato neanche un bicchiere d'acqua gratis a chi per tutto il pomeriggio aveva venduto spillette o giornalini per pagare l'affitto.
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