Lunedì, 10 dicembre, si è celebrata la Giornata Mondiale per i Diritti Umani. I festeggiamenti si protrarranno fino al 10 dicembre 2008, giorno del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Un documento importante, il primo di carattere universale che dichiari i diritti umani di tutti gli uomini come fondamentali ed inalienabili.
Nel suo preambolo essa afferma:
"Il riconoscimento della dignità è intrinseco agli esseri umani, e i diritti uguali e inalienabili di tutti i membri della famiglia umana costituiscono la pietra angolare su cui si fondano libertà, giustizia e pace nel mondo".
Nel corso di questo anno dei Diritti Umani, l'ONU lancia una campagna di informazione e sensibilizzazione dal titolo "Dignità e Giustizia per tutti noi" attraverso la quale possono intervenire istituzioni, dalle organizzazioni globali ai gruppi di pressione della società civile, e individui, in modo da rendere la Dichiarazione una realtà per tutti.
Per l'occasione è stato creato un nuovo sito internet, Conosci I Tuoi Diritti 2008, che funge da contenitore di idee per commemorare l'anno dei diritti umani. Chiunque può aggiungere o scaricare file multimediali o condividere progetti e iniziative per la Dichiarazione Universale.
Certamente noi crediamo molto in questo tipo di iniziative volte alla sensibilizzazione e all'informazione riguardo un documento tanto importante come la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo. Vi invitiamo a partecipare informandovi sui diritti che spettano a ciascuno di noi in quanto esseri umani e proponendoci progetti da attuare con il nostro aiuto in materia.
Vi confermiamo come sempre la nostra disponibilità e vi aspettiamo.
Buoni diritti umani a tutti, fruibili in egual misura da tutti.
Join the United Nations campaign to mark the 60th anniversary of the Universal Declaration of Human Rights: Know Your Rights 2008.
1 commento:
UNIVERSALITÀ DEI DIRITTI O RELATIVISMO CULTURALE?
Devo dire che le riflessioni che sto per fare sono ispirate, o meglio, sono tratte dalle tesi di Silo(per cui esimo Silo da alcune osservazioni di cui sono responsabile). Silo è un grande pensatore ed un uomo impegnato nel sociale(in particolare nella lotta nonviolenta) nonché il fondatore del Nuovo Umanesimo o Umanesimo Universalista, una corrente di pensiero ed azione, attiva nei 5 continenti, nata alla fine degli anni ’60 nei limiti geografici e culturali dell’occidente tra l’Argentina ed il Cile.
Prima di entrare nel tema centrale vorrei fare una piccola digressione che riguarda l’articolo 22 della Dichiarazione del 1948, che riguarda l’effettiva applicazione dei diritti che vengono enunciati. Nell’ art. 22 si dice: “Ogni individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla realizzazione, attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale e in rapporto con l’organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità e al libero sviluppo della sua personalità”. Questa frase “in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato….” Potrebbe diluirne il significato e l’applicazione pratica, in quanto non obliga(manca di forza cogente) lo Stato a priorizzare nelle politiche idonee allo scopo, cioè a garantire tali diritti, lasciandolo libero di usare le risorse a sua disposizione in altre politiche e di lasciare cosi un residuo(in alcuni casi neanche quello) a questi che dovrebbero essere diritti fondamentali, essere cioè prioritari rispetto a qualsiasi altra cosa e non dipendere dagli interessi particolari o le variabili macroeconomiche. è chiato che lo spirito con cui è stata scritta la dichiarazione non era quello di condizionare i diritti alle variabili macroeconomiche. Ad ogni modo potrebbe costituire un elemento ambiguo che esima gli Stati dal loro dovere. Un punto quindi da riformulare.
Per il resto potremmo dire che basterebbe una scrupolosa applicazione da parte di tutti gli Stati, dei diritti esistenti, per che le cose potessero migliorare di molto. Ciò non toglie che rimangano alcune discussione aperte sull’effettiva universalità o meno di tale Dichiarazione.
Riguardo alla discussione che esiste tra la tesi sull’universalità dei Diritti e la tesi culturale, bisogna dire che c’è del giusto in entrambe cosi come anche alcune cose sbagliate in entrambe. Ad es. Riguardo al Matrimonio l’art 16.3 dice: “La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato”. Ma, lo stesso Occidente, dove gli usi ed i costumi sono in rapida trasformazione, si trova in difficoltà al momento di sostenere la sua idea tradizionale di famiglia “naturale”. Può esistere oggi una famiglia con figli adottivi? Certamente sì. Può esistere una famiglia dove la coppia sia formata da appartenenti allo stesso sesso? Alcune legislazioni ormai lo consentono. Cosa definisce allora la famiglia, il suo carattere “naturale”? Su quali ragioni può basarsi la superiorità della famiglia monogamica propria di alcune culture su quella poligamica o poliandrica propria di altre? Se questi sono i termini della discussione, si può continuare a parlare di un diritto universalmente applicabile alla famiglia?. Questo esempio ci porta a chiederci: Qual è la Natura dell’essere umano? Senza entrare in discussioni filosofiche bisognerà affermare che qui è in gioco la concezione globale dell’essere umano sulla quale nessuna delle tesi in lotta da notizia sufficiente. Se tutte le dimensioni dell’agire umano(personali, interpersonali e sociali) sono interdipendenti tra di loro, non possono esserci discussioni frammentarie o formulate in astratto. Viceversa le risposte dovranno esser totalizzanti nella loro formulazione teorica e nelle conseguenza pratiche che ne deriveranno. Tale è il caso dell’Umanesimo Universalista.
Ma tornando al punto, bisognerà affermare quindi che l’accettazione delle diverse realtà culturali non vanifica l’esistenza di una struttura umana comune e quindi l’affermarsi di diritti umani che si sviluppino attorno ad una concezione nella quale dal Diritto Pieno alla Vita ed alla Libertà possano derivare diverse applicazioni culturali. E quindi, qualsiasi pratica culturale che meta in discussione questi Diritti Elementari(di vita, di libertà, almeno libertà di scelta) dovrà essere ripudiata con forza. Viceversa, qualsiasi tentativo di Universalizzazione che non rispetti la libertà e l’intenzionalità umana(non-naturale) perderà forza e si presterà per letture discriminatorie ed impositive.
D’altra parte, è vero che ci avvaliamo di formulazioni imperfette dei Diritti, ma per ora esse sono le uniche che abbiamo a disposizione per cui dobbiamo difenderle e perfezionarle. Infatti, la situazione attuale dei diritti umani ci fa parlare ad ASPIRAZIONI che dovranno trasformarsi in Diritti. Queste ASPIRAZIONI non stanno nel passato, ma nel futuro, attraendo l’intenzionalità umana” ed ogni violazione di questi diritti attenta contro la futura piena affermazione dell’intenzionalità umana.
ps. capisco che alcuni temi trattati come quello della "natura humana" o meglio, la "concezione globale della STRUTTURA HUMANA" possono e devono essere approfonditi. Sono disponibilissimo a farlo se qualcuno ha voglia di approffondire l'argomento.
Un saluto a tutti!
Joaquin.
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