venerdì 25 gennaio 2008

LA STRAGE DI Fallujah.

In seguito agli attacchi avvenuti nel giorno 11 settembre dell'anno 2001, gli Stati Uniti dichiarano "Guerra al Terrorismo" sulla base della Dottrina della Guerra Preventiva.
Conclusasi nel dicembre dello stesso anno la campagna afghana, Bush sposta le sue attenzioni sull'Iraq parlando del cosìddetto Asse del Male formato da "paesi canaglia" quali l'Iraq, appunto, ma anche Corea del Nord ed Iran.
Nel marzo del 2003 inizia la cosìddetta Seconda guerra del Golfo con l'invasione dell'Iraq da parte di una coalizione formata da Stati Uniti, Regno Unito, Autralia e Polonia, ma in seguito sostenuta con appoggi militari anche da diversi altri stati, compresa l'Italia.
La motivazione più forte riguardava la probabile ricostituzione dell'arsenale iracheno di WMD, ovvero armi di distruzione di massa chimiche, biologiche e nucleari.
Ma oggi molte persone testimoniano l'utilizzo di questo tipo di armi proprio da parte degli americani nel tentativo di risolvere "la questione irachena".
Dopo cinque anni di conflitti siamo ancora molto lontani dagli obiettivi di pace e sicurezza che questa guerra non solo si era proposta di realizzare ma nel nome dei quali è stata combattuta.
A cinque anni dall'inizio dei conflitti gli unici dati ufficiali sufficientemente precisi riguardanti il costo umano della guerra sono quelli delle perdite della coalizione.
In cinque anni, le uniche informazioni in nostro possesso sono quelle gestite e filtrate dalla coalizione.
Eppure, nuove sconcertanti verità si fanno lentamente strada. Vi proponiamo al riguardo un documentario sulla strage perpetuata dall'esercito americano, lo scorso novembre, durante l'invasione di Fallujah.
Per la durezza delle immagini, la visione è consigliata ad un solo pubblico adulto. Tuttavia ci pareva doveroso segnalarvelo perchè l'orrore non sia semplicemente riconducibile ad una immagine ma più in generale all'uso sistematico e terribile della violenza che l'ha generata.







Mondo Senza Guerre.

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