domenica 30 dicembre 2007

UNA STORIA VIOLENTA: BENAZIR BHUTTO.

Gli ultimi mesi di questo 2007 sono stati tristemente segnati in Pakistan da gravi violenze.
In ottobre la leader del Partito del Popolo Pakistano, due volte primo ministro, Benazir Bhutto era rientrata nel paese per prepararsi alle elezioni previste per l'8 gennaio 2008, ma era stata accolta da un terribile attentato dal quale era uscita illesa ma che aveva provocato la morte di 138 persone e il ferimento di altre 600.
Qualche giorno fa, il 27 dicembre, un nuovo attentato suicida nel quale Benazir ha infine trovato la morte.
In questo momento il paese vive gravi disordini che con grande probabilità renderanno impossibile il corretto svolgimento delle elezioni, fra poco più di una settimana.
BolognaNonViolenta ha realizzato questo breve filmato in onore della leader uccisa e nella speranza che le violenze nel paese possano cessare al più presto.


venerdì 14 dicembre 2007

Diritti Umani per tutti.


Lunedì, 10 dicembre, si è celebrata la Giornata Mondiale per i Diritti Umani. I festeggiamenti si protrarranno fino al 10 dicembre 2008, giorno del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Un documento importante, il primo di carattere universale che dichiari i diritti umani di tutti gli uomini come fondamentali ed inalienabili.
Nel suo preambolo essa afferma:
"Il riconoscimento della dignità è intrinseco agli esseri umani, e i diritti uguali e inalienabili di tutti i membri della famiglia umana costituiscono la pietra angolare su cui si fondano libertà, giustizia e pace nel mondo".
Nel corso di questo anno dei Diritti Umani, l'ONU lancia una campagna di informazione e sensibilizzazione dal titolo "Dignità e Giustizia per tutti noi" attraverso la quale possono intervenire istituzioni, dalle organizzazioni globali ai gruppi di pressione della società civile, e individui, in modo da rendere la Dichiarazione una realtà per tutti.
Per l'occasione è stato creato un nuovo sito internet, Conosci I Tuoi Diritti 2008, che funge da contenitore di idee per commemorare l'anno dei diritti umani. Chiunque può aggiungere o scaricare file multimediali o condividere progetti e iniziative per la Dichiarazione Universale.

Certamente noi crediamo molto in questo tipo di iniziative volte alla sensibilizzazione e all'informazione riguardo un documento tanto importante come la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo. Vi invitiamo a partecipare informandovi sui diritti che spettano a ciascuno di noi in quanto esseri umani e proponendoci progetti da attuare con il nostro aiuto in materia.
Vi confermiamo come sempre la nostra disponibilità e vi aspettiamo.
Buoni diritti umani a tutti, fruibili in egual misura da tutti.



Join the United Nations campaign to mark the 60th anniversary of the Universal Declaration of Human Rights: Know Your Rights 2008.

domenica 9 dicembre 2007

YOU TUBE??? WE TUBE!!!

Avvisiamo la gentile clientela:) che abbiamo organizzato una pagina del coordinamento anche QUI, nella quale, da oggi, potrete trovare il nostro repertorio video! Informative, spot, materiale audiovisivo sempre inerente al tema della nonviolenza e rigorosamente girato, montato, sottotitolato, musicato e uploaddato da noi stessi medesimi:D

Di seguito, il nostro ultimo lavoro, una sintesi della riunione informativa pubblica che abbiamo tenuto lo scorso 20 novembre, presso l'Exodus di Bologna. Cogliamo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazzione di questa serata e per invitare quanti volessero entrare a far parte del coordinamento a contattarci.


Hi people! From today on, we have also a page on youtube! Enjoy!



domenica 2 dicembre 2007

INGANNO GLOBALE?

"Dico che l'eco del reale mormora o rimbomba a seconda dell'udito che lo percepisce; che se altro fosse l'udito, altro canto avrebbe ciò che tu chiami Realtà. Allora, che il tuo cuore affermi: Amo la realtà che costruisco"
-Silo-


11 settembre 2001, Inganno Globale.

Vi proponiamo la visione di questo film-inchiesta di Massimo Mazzucco che è il primo film italiano sugli attentati dell'11 settembre 2001 al World Trade Center di N.Y.C. (cliccate sul link qua sopra o sull'immagine).
L'inchiesta fornisce un'ampissima documentazione attraverso ricostruzioni in 3D, le numerosissime voci dei testimoni e il punto di vista degli "addetti ai lavori". Essa si basa sull'assunto che esistono una lunga serie di lati oscuri nella versione ufficiale fornita dal governo degli Stati Uniti e dunque dai media che l'hanno poi esportata a livello mondiale.
Un film importante, importantissimo, che si inserisce all'interno del nostro progetto di "informazione alternativa". In poche parole, una alternativa alle informazioni che hanno fatto il giro del mondo e che si sono imposte come unica "realtà" delle cose. Invero, esistono tanti dubbi e domande che mettono in crisi la visione più comunemente accettata dei fatti riguardanti l'11 settembre.
Oltre che di un diritto ad esserne informati, si tratta probabilmente anche di un gravoso dovere di far conoscere al mondo anche questa storia.

venerdì 30 novembre 2007

TEST-ATE NONVIOLENTE:)




Buongiorno a tutti!
La nostra mappa svela che il blog viene visitato da ogni parte del mondo e il fatto ci piace assai perchè il tema della nonviolenza non ha una capitale, non è qualcosa che appartenga ad una nazione piuttosto che ad un'altra, ma è qualcosa in costante movimento, da una parte all'altra dell'Oceano, comprendente i più vasti Occidenti ed Orienti. Grazie a tutti dell'attenzione e un grazie ad internet che ci permette questa diffusione e partecipazione globale.

Abbiamo anche notato che i nostri lettori sono un poco "timidonzi" e in parte restii a lasciarci commenti, mentre il test proposto sul bullismo ha riscosso un certo "successo" di voti.
Perciò, via! Due nuove Test-ate NonViolente per voi!
Qui affianco vi chiediamo di indicarci tramite quale canale siate venuti a conoscenza dell'esistenza del Coordinamento per la NonViolenza (che per noi è molto importante in quanto, tramite le vostre risposte, saremo capaci di indirizzare meglio le nostre prossime attività concentrandoci su un canale di diffusione piuttosto che su un altro) e se abbiate mai subito violenza, sotto una delle sue molteplici forme (siamo infatti abituati a considerare generalmente la violenza come un atto principalmente fisico ma la realtà è che essa si è appropriata tristemente del potere di agire nei più diversi campi personali e sociali e dunque, anche, psicologicamente, sessualmente, razzialmente ed economicamente).
I test sono assolutamente anonimi e potete selezionare più risposte contemporaneamente.
A presto!

giovedì 29 novembre 2007

ALLARME VIOLENZA NELLE SCUOLE.


Nuovi sconcertanti e sempre più preoccupanti casi di bullismo nelle scuole superiori.
Le ultime notizie giungono da Lecce, dove un ragazzo down è stato costretto a denudarsi e masturbarsi mentre sette dei suoi compagni lo riprendevano con il videofonino, e da Finale Ligure, dove tre quattordicenni hanno scritto "gay" e disegnato una svastica sul corpo di un compagno durante l'ora di religione.
Non si può certo rimanere indifferenti nei confronti di quello che si presenta, sempre più, come un fenomeno diffuso e in continua diffusione. L'emergere di sempre nuovi casi di violenza all'interno delle scuole è quantomai allarmante sia perchè interessa una fascia d'età estremamente vulnerabile e bisognosa in generale di una particolare protezione, sia perchè riguarda un ambiente che, almeno sulla carta, dovrebbe essere uno tra i più sicuri.
Per questo motivo abbiamo dato vita ad una serie di laboratori sulla nonviolenza nelle scuole superiori bolognesi a partire da gennaio 2008.
A questo proposito invitiamo studenti, fratelli, genitori e amici a contattarci qualora volessero segnalarci un caso o una scuola nella quale avrebbero piacere ci attivassimo con i nostri laboratori.

Visto che il tema ci sta particolarmente a cuore, vi proponiamo, qui affianco anche un piccolo sondaggio anonimo sul bullismo.
Grazie a tutti.

APPASSIONATI DI FOTOGRAFIA CERCANSI!

Ciao mondo fotografo, amico nonviolento del nostro blogghe!

Stiamo organizzando un progetto per la presentazione di una piccola mostra fotografica inerente al tema della NonViolenza.

Chiunque si volesse unire a questa iniziativa è il benvenuto. Appassionati di fotografia, fotografi, fotografie ripescate in angoli impolverati che secondo voi potrebbero fare al caso nostro, ignoranti di fotografia che vogliono comunque mettere a disposizione un pò del loro tempo. Tutti e tutte:)

olè! come dicono i più cool: CONTATTATECI, CONTATTATECI, CONTATTATECI!:D

mercoledì 28 novembre 2007

SE CI FOSSE UN UOMO



Vi proponiamo oggi il testo della canzone "Se ci fosse un uomo" di Giorgio Gaber, della quale ci siamo innamorati al primo ascolto. La nostra reazione, tra incredulità e ammirazione profonda, è stata quella tipica della scoperta. La scoperta che Gaber fosse un umanista, pur non essendone probabilmente consapevole, ci ha riempiti di entusiasmo e animati di una forza ancora maggiore.
Ecco a voi, dunque, la colonna sonora di BolognaNonViolenta.


Se ci fosse un uomo
un uomo nuovo e forte
forte nel guardare sorridente
la sua oscura realtà del presente.

Se ci fosse un uomo
forte di una tendenza senza nome
se non quella di umana elevazione
forte come una vita che é in attesa
di una rinascita improvvisa.
Se ci fosse un uomo
generoso e forte
forte nel gestire ciò che ha intorno
senza intaccare il suo equilibrio interno
forte nell'odiare l'arroganza
di chi esibisce una falsa coscienza
forte nel custodire con impegno
la parte più viva del suo sogno
se ci fosse un uomo.

Questo nostro mondo ormai è impazzito
e diventa sempre più volgare
popolato da un assurdo mito
che è il potere.

Questo nostro mondo è avido e incapace
sempre in corsa e sempre più infelice
popolato da un bisogno estremo
e da una smania vuota che sarebbe vita

se ci fosse un uomo...

Allora si potrebbe immaginare
un umanesimo nuovo
con la speranza di veder morire
questo nostro medioevo.

Col desiderio
che in una terra sconosciuta
ci sia di nuovo l'uomo
al centro della vita.

Allora si potrebbe immaginare
un neo rinascimento
un individuo tutto da inventare
in continuo movimento.

Con la certezza
che in un futuro non lontano
al centro della vita
ci sia di nuovo l'uomo.

Un uomo affascinato
da uno spazio vuoto
che va ancora popolato.

Popolato ????t?da corpi e da anime gioiose
che sanno entrare di slancio
nel cuore delle cose.

Popolato di fervore
e di gente innamorata
ma che crede all'amore
come una cosa concreta.

Popolato da un uomo
che ha scelto il suo cammino
senza gesti clamorosi
per sentirsi qualcuno.

Popolato da chi vive
senza alcuna ipocrisia
col rispetto di se stesso
e della propria pulizia.

Uno spazio vuoto
che va ancora popolato.

Popolato da un uomo talmente vero
che non ha la presunzione
di abbracciare il mondo intero.

Popolato da chi crede
nell' individualismo
ma combatte con forza
qualsiasi forma di egoismo.

Popolato da chi odia il potere
e i suoi eccessi
ma che apprezza
un potere esercitato su se stessi.

Popolato da chi ignora
il passato e il futuro
e che inizia la sua storia
dal punto zero

Uno spazio vuoto
che va ancora popolato.

Popolato da chi é certo
che la donna e l'uomo
siano il grande motore
del cammino umano.

Popolato da un bisogno
che diventa l'espressione
di un gran senso religioso
ma non di religione.

Popolato da chi crede
in una fede sconosciuta
dov'é la morte che scompare
quando appare la vita.

Popolato da un uomo
cui non basta il crocefisso
ma che cerca di trovare
un Dio dentro se stesso.

martedì 27 novembre 2007

IL VOLONTARIO

Quella che vi proponiamo di seguito è la lettura di un commento espresso da Silo durante una pausa di gruppo, a Città del Messico, l'11 ottobre 1980.

Divertente e incisivo, descrive la figura del "Volontario" che costituisce la struttura portante tanto del Movimento Umanista quanto del Coordinamento per la NonViolenza. Una sorta di "Ma chi ce lo fa fare?" che, tra ironia e serietà, spiega quale sia il sentire che sta alla base dell'agire come volontari non remunerati.

"Sembra che molte persone che lavorano nel nostro Movimento abbiano, per così dire, dei precedenti, nel senso che hanno alle spalle esperienze di volontariato di vario genere (non di volontarismo, che è ben altra cosa). In effetti sembra esserci tra di noi una grande quantità di assistenti sociali, di infermiere, di maestri, cioè di persone che, pur svolgendo un’attività remunerata, non paiono sentirsi veramente ricompensate dal denaro che ricevono per il loro lavoro. Indubbiamente, se venissero pagate male, protesterebbero più di altre per essere pagate meglio; ma la spinta che sta alla base delle loro attività non si ferma in loro stesse ma va oltre, va verso gli altri; solo in un secondo momento, per via dei problemi quotidiani che tutti conosciamo, apparirà il bisogno di essere pagate. Questo, d’altra parte, è naturale, dato che non camperanno certo d’aria! Ma che cosa vogliono dirci queste persone che, per quanto mal pagate, continuano a dedicarsi all’insegnamento? E queste altre che lavorano come assistenti sociali, che se la passano organizzando attività da cui nessuno sa che cosa ricaveranno? Pare proprio che nel nostro Movimento ci siano tantissime persone che provengono da esperienze di questo genere... C’è quello che ha organizzato un circolo di quartiere, quell’altro che da ragazzo ha messo in piedi non so che associazione... Sono proprio persone di questo tipo che, una volta entratevi, si dedicano in prima persona a far funzionare il nostro Movimento, ad organizzarne le attività. Per altri non è così: arrivano tra noi in altre condizioni, cercando altre cose; presto però comprendono il significato del nostro lavoro e finiscono anch’essi per attivarsi. Dunque sono molti quelli che si mettono in cammino con noi ricavando un senso dal nostro lavoro e trovandovi una giustificazione interiore. Certo, all’inizio si muovono secondo le tendenze che già avevano e facendo ricorso all’esperienza acquisita in precedenza in altri campi. Si tratta di un fatto ben osservabile, gli esempi non mancano. [...]
Ma com’è possibile che esistano persone che agiscono disinteressatamente, senza curarsi di un rendimento immediato delle loro azioni? Di che fenomeno si tratta? Cosa c’è nella loro testa che li fa agire in un modo tanto strano? Dal punto di vista di una società consumistica, infatti, questo è un comportamento atipico. Chiunque sia nato in una struttura sociale consumistica, chiunque vi sia stato educato, chiunque vi sia cresciuto subendone l’influenza e la propaganda, tenderà necessariamente a vedere il mondo in termini di nutrimento personale.[...]
Così sono organizzati tutti i sistemi, qualunque sia il loro segno politico. Al loro centro c’è sempre lo stessa cosa: consumare.
E così la gente diventa nevrotica. Ma è logico che lo diventi. Esistono due circuiti, uno d’entrata ed uno d’uscita: se quello d’uscita si blocca, necessariamente sorgeranno dei problemi. Ma ormai praticamente tutti sono caduti in questa trappola del ricevere; e proprio perché l’ideologia del ricevere si è estesa dappertutto, non si riesce più a capire come possano esistere delle persone che fanno delle cose senza ricevere nulla in cambio. Dal punto di vista dell’ideologia del consumismo si tratta di un comportamento che desta profondo sospetto. Perché mai qualcuno dovrebbe darsi da fare senza essere adeguatamente remunerato? In realtà un tale sospetto denota una pessima conoscenza dell’essere umano: infatti chi lo nutre ha compreso il significato dell’utilità del proprio fare solo in termini di denaro e non sa che esso può avere un’utilità vitale, un’utilità psicologica. A questo proposito ricordatevi che non mancano persone che hanno raggiunto un elevato livello di vita (con i problemi del lavoro, della salute, della vecchiaia o della pensione risolti) e che nonostante questo finiscono per buttarsi dalla finestra oppure passano tutto il loro tempo ubriache o drogate, oppure ammazzano il vicino di casa.
Noi pubblicamente rivendichiamo qualcosa di disprezzato. Rivendichiamo persone come il pompiere volontario che di notte si precipita fuori dal letto perché non lontano c’è una casa in preda alle fiamme. Il pompiere volontario che rapidamente si infila i vestiti, si mette l’elmetto, esce di corsa, va a spegnere l’incendio; e quando torna a casa (alle sei del mattino: pieno di fuliggine, bruciacchiato, ferito) magari trova la sua mogliettina adorata che gli scaraventa i piatti in faccia urlando: “Quanto ti pagano per tutto questo? Arriverai tardi al lavoro, ti farai licenziare e la nostra famiglia andrà a rotoli per colpa delle tue stranezze!” E quando cammina per strada, lo segnano a dito dicendo di lui: “Sì, quello è il pompiere volontario”. Una specie di idiota a paragone degli altri che sono così soddisfatti di se stessi che magari un giorno si buttano dalla finestra. Normalmente i pompieri volontari non si buttano dalla finestra. Con questo intendo dire che essi, a modo loro, empiricamente, hanno trovato nel mondo un punto di applicazione della loro energia. Ma non solo hanno imparato a scaricare catarticamente tale energia impegnandosi in determinate attività (cosa che fanno anche gli altri, con lo sport, i comportamenti violenti o con moltissime altre operazioni), hanno anche imparato a fare qualcosa di infinitamente più importante: dare un significato proprio, interiore, al mondo. Essi, cioè, svolgono in forma empirica quelle operazioni che noi chiamiamo “trasferenziali”. Con la loro attività portano nel mondo dei contenuti interiori che essi stessi hanno creato, invece di rispondere agli stimoli in modo convenzionale. C’è una grande differenza tra chi è obbligato a fare determinate cose per le quali in seguito verrà pagato e chi si esprime nel mondo esterno plasmandovi volontariamente contenuti interiori che forse non sono del tutto chiari nemmeno a lui stesso; contenuti che a volte tenta di esprimere con parole come “solidarietà”, senza intendere però quale sia il profondo significato di questa parola. Direi di più: questo povero volontario (che ogni volta che torna a casa viene ricevuto a piatti in faccia e messo in ridicolo) finirà per convincersi di essere davvero una specie di stupido e si dirà: “Lo sapevo, a me succede sempre così”. Per non parlare poi del caso in cui, invece che di un volontario, si tratti di una volontaria: caso che, in questa società, risulta tuttora molto più grave.
Di questo passo i volontari finiscono per sentirsi umiliati e così il sistema prima o poi riesce ad inghiottirli; ma questo succede perché nessuno ha spiegato loro come stiano le cose. Essi sanno di essere diversi dagli altri ma non riescono a darsi una spiegazione di quel che fanno. Infatti se li prendiamo da parte e chiediamo loro: “Allora, spiegateci un po’ che cosa ci guadagnate”, iniziano a balbettare ed a scrollare le spalle avviliti, come se avessero qualcosa di vergognoso da nascondere. Nessuno ha chiarito loro le idee, nessuno li ha forniti degli strumenti necessari per spiegare a se stessi e agli altri la ragione per la quale offrono al mondo l’enorme potenziale di cui dispongono senza aspettare alcun compenso per sé. Il che, evidentemente, è davvero straordinario."



venerdì 23 novembre 2007

LASCIARE UN COMMENTO DOPO IL BIP!

Salve navigatori!
Ci scusiamo tanto ma abbiamo scoperto solo ora che i commenti erano attivi solo per utenti con una account google.
SORRY!
Adesso sono finalmente impostati in modo che anche chi non è registrato possa esprimere un proprio pensiero su questo blog.
I commenti sono assolutamente bene accetti perchè tramite essi speriamo di riuscire ad attivare discussioni, misurarci con la diversità d'opinione, dare spazio anche a chi geograficamente non ha modo di aiutarci materialmente.
Invitiamo solamente, tutti, a fare un uso il più intelligente possibile di questo mezzo di comunicazione e ad evitare i commenti completamente anonimi in quanto la libertà di pensiero è qualcosa in cui crediamo molto e, tramite la firma, questa libertà può trovare una applicazione, seppur superficiale.
Dunque...Che aspettate?
Lasciate un messaggio dopo il bip!

giovedì 22 novembre 2007

BROCHURE INFORMATIVA

Buongiorno, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte a tutti i non violenti sintonizzati sulle nostre frequenze.
Qui di seguito vi postiamo la brochure informativa realizzata da alcuni di noi (che si meritano un Clap Clap Clap) nella quale potete trovare maggiori informazioni sul Coordinamento per la NonViolenza, i suoi obiettivi, i progetti avviati e le modalità di partecipazione.
Vi starete chiedendo: "Lo hanno scritto per i criceti???"...Ma no, no...Basta cliccare sulle immagini per avere una risoluzione a prova di occhio umano;)
E si! Perchè fermarsi alle apparenze non appartiene al nostro modo di guardare alle cose...
Meno poeticamente, perchè non siamo riusciti a pubblicarlo direttamente più grande!
Un saluto a tutti.







mercoledì 14 novembre 2007

Presentazione Coordinamento Mondiale per la Non Violenza

MARTEDI' 20 NOVEMBRE 2007
ore 19, Bar EXODUS
Via Irnerio, angolo Via Borgo San Pietro, Bologna


RIUNIONE INFORMATIVA SUI DIVERSI PROGETTI AVVIATI NELL'AMBITO DELLA NON VIOLENZA.
Vi invitiamo a partecipare numerosi, individui ed associazioni, per interscambiare idee e opinioni su questi temi che, oggi, sono più attuali che mai.



venerdì 9 novembre 2007

La Violenza

1. Quando si parla di metodologia di azione in riferimento alla lotta politica e sociale si allude spesso al tema della violenza. Ma vi sono questioni preliminari a cui questo tema non è estraneo.

2. Fin quando l’essere umano non avrà costruito una società pienamente umana, cioè una società nella quale il potere sarà detenuto dalla totalità sociale e non da una parte di questa (con la sottomissione e la reificazione dell’insieme), qualunque attività sociale si realizzerà sotto il segno della violenza. Perciò, quando si parla di violenza bisogna chiamare in causa il mondo istituito; e se a questo mondo si oppone una lotta non violenta, si deve mettere in evidenza, in primo luogo, che un atteggiamento non violento è tale perché non tollera la violenza. Quindi il punto non sta nel giustificare un determinato tipo di lotta, ma nel definire le condizioni di violenza che questo sistema inumano impone.

3. D’altra parte, confondere non violenza con pacifismo porta ad innumerevoli errori. Mentre la non violenza non ha bisogno di giustificazione in quanto metodologia d’azione, il pacifismo ha bisogno di stabilire quali fatti possono avvicinare od allontanare la pace, intesa come stato di non belligeranza, e di dare ad essi il giusto peso. Per questo il pacifismo tende ad occuparsi di un tema come quello del disarmo ed a farlo diventare la priorità essenziale di una società, quando in realtà la corsa agli armamenti costituisce un caso di minaccia di violenza fisica che deriva dal potere istituito da una minoranza che manipola lo Stato. Sia chiaro, il tema del disarmo è d’importanza capitale; ma il pacifismo, che si appella all’urgenza di questo problema, non potrà modificare il contesto della violenza neanche se le sue richieste venissero accolte, e di certo, non potrà arrivare a formulare, se non artificiosamente, alcun discorso di trasformazione della struttura sociale. E’ anche chiaro che esistono differenti modelli di pacifismo e differenti basi teoriche all’interno di tale corrente, ma in tutti i casi essa non è in grado di presentare una proposta di portata più vasta. Se disponesse di una visione del mondo di più ampio respiro, saremmo sicuramente in presenza di una dottrina che include il pacifismo. In tal caso dovremmo discutere i fondamenti di tale dottrina prima di accettare o rifiutare il pacifismo che da essa deriva.


Silo

mercoledì 7 novembre 2007

finally on myspace:)

Siamo anche su MYSPACE!!!
Comprendiamo infatti la forza comunicativa di internet e, seppur lentamente ed in base ad una spesso insufficiente conoscenza dell'html (l'html il terribile!), cerchiamo di metterci a vostra disposizione attraverso più canali possibile.
Cercateci, dunque, aggiungeteci tra gli "amici"; attendiamo vostre riflessioni, commenti, critiche.
Take care.

domenica 30 settembre 2007

2 ottobre, Giornata Mondiale della NonViolenza

Un’occasione per mostrare, attraverso iniziative ed azioni concrete, che il cambiamento sociale e personale a cui aspiriamo è possibile.L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2 ottobre, giorno della nascita di Gandhi, ‘Giornata Mondiale della Non-violenza’ invitando Stati, personalità e associazioni a celebrare la ricorrenza. Abbiamo accolto la notizia con molto entusiasmo perché immaginiamo che saranno molte le organizzazioni sensibili all’appello delle Nazioni Unite che sapranno cogliere l’occasione per dare vita, in tutto il mondo, a iniziative dedicate alla non-violenza. La decisione delle Nazioni Unite mostra molta sensibilità ai temi della non-violenza e della pace, e auspichiamo che non si tratti di una vuota formalità. Corriamo infatti il rischio che, attraverso proclami e operazioni di facciata, si approprino della Giornata proprio quelle istituzioni che concorrono a generare tanti tipi di violenza e che si mostrano, allo stesso tempo, sempre attente al marketing e all’immagine. Pensiamo con questo alla violenza della guerra (anche e soprattutto delle guerre “umanitarie”), ma non solo: ci vengono in mente i lavoratori precari, i pensionati e tutti i nuovi poveri che sperimentano sulla propria pelle la violenza del sistema economico; i provvedimenti che mirano a liberalizzare i settori della sanità e dell’educazione, e che mostrano che l’interesse principale dei governi è il pareggio del bilancio e non il benessere dei cittadini… La violenza, di qualsiasi tipo, viene tante volte presentata come un male necessario e questa ipocrisia finisce col creare una vera e propria frattura all’interno della coscienza. Tolstoj, nelle appassionate pagine de Il Regno di Dio è in voi che hanno contribuito alla formazione di Gandhi, denunciava proprio questa ipocrisia, che si evidenzia in qualsiasi tipo di guerra: “ogni guerra, la più benigna, con tutte le sue conseguenze ordinarie, la distruzione delle messi, i furti, la dissolutezza, l’assassinio, con la giustificazione della sua necessità e della sua legittimità, con l’esaltazione delle gesta militari, l’amore della bandiera, della patria, con le finte sollecitudini per i feriti, ecc., perverte, in un solo anno, più gente che migliaia di saccheggi, d’incendi, di assassinii commessi durante un secolo da individui isolati, spinti dalla passione” Non è difficile cogliere l’attualità di queste parole se pensiamo a come, nel clima di incertezza e di paura per il nostro futuro in cui viviamo, anche le relazioni umane quotidiane stiano diventando sempre più crudeli. Abbiamo bisogno di invertire la rotta e la Giornata Mondiale per la Non-violenza può essere un segnale lanciato da tutte le organizzazioni e i singoli individui che hanno a cuore il futuro dell’umanità per dare il via ad azioni concrete e non puramente formali in tutti gli ambiti. Dire in modo chiaro ed inequivocabile il nostro No alle armi nucleari e all’occupazione dei territori stranieri è un passo fondamentale nella direzione della non-violenza e dobbiamo farlo prima che sia troppo tardi. Abbiamo bisogno di unirci e di formulare obiettivi sui quali operare con continuità, per dimostrare che è possibile quel cambiamento profondo nel nostro modo di agire e di vivere di cui oggi si sente fortemente la necessità.

giovedì 27 settembre 2007

MARTEDI 2 OTTOBRE 2007
Ore 19.00 in Piazza Nettuno


GIORNATA MONDIALE PER LA
NON VIOLENZA


La non violenza è una grande filosofia di vita, una forza morale, la suprema virtù del coraggioso, è affermazione di amore e ricerca della verità.


Oggi vorremmo ricordare Mahatma Ghandi e Martin Luther King, due grandi guide ispiratrici della non violenza del XX secolo.
Nel 1969 anche Silo lancia il suo messaggio di ripudio di ogni forma di violenza.
Oggi celebriamo che lo spirito della non violenza continui a crescere nelle azioni e convinzioni della gente valorosa in tutte le latitudini.

La violenza nel mondo cresce e si espande in tutti i campi e da essa deriva ogni conflitto individuale e sociale, generando un clima di paura, incertezza, asfissia e chiusura.
La violenza non è solo fisica, ma anche economica, razziale, religiosa, sessuale, psicologica e morale e si riflette nella incomunicabilità, nella rassegnazione, nell’isolamento, nell’intolleranza, nella mancanza di senso per la propria vita.
La violenza si trova annidata in seno alla società, nelle sue regole, nella sua organizzazione, nella sua ingiusta distribuzione di potere e di ricchezze.
Tutti desideriamo un mondo migliore, un mondo senza violenza.
Da dove può iniziare ognuno di noi?
È coraggioso opporsi alla violenza e percorrere il cammino della non violenza attiva.
La non violenza è la più grande forza a disposizione dell’umanità, è una scelta di vita, è imparare a superare la violenza in sé e fuori di sé.
La non violenza è l’unica risposta alla spirale di violenza che ci circonda.
Essere non violenti significa lavorare per superare la violenza interna, facendo coincidere ciò che si pensa con ciò che si sente e ciò che si fa.
Essere non violenti significa muoversi per denunciare e per superare la violenza sociale, opponendosi attivamente ad ogni forma di violenza.
Queste parole ci ispirano: “Tratta agli altri come vorresti essere trattato”
Questa pratica ci porta a scoprire ciò che c’è di buono, di degno e di grande in ogni essere umano.

“La non violenza è la forza morale che
trasformerà il mondo“.


umanistibologna@gmail.com
http://www.humanisteurope.org/